Once upon a time in Paris


C'era tutto il mondo, allora, a Parigi. C'era perfino spazio per la geniale bizzarria di Erik Satie, il compositore amante degli ombrelli (talmente tanto da non utilizzarli nemmeno sotto la pioggia) e dei completi di velluto (tutti uguali, come un eroe dei fumetti), che viveva in due stanze usandone soltanto una ed era ossessionato dal numero tre. Tre, non a caso, sono le Gymnopédies del 1888, di cui proponiamo la prima, e più nota, eseguita dalle mani indurite dall'artrosi, ma leggere come piume quando si posavano sui tasti del pianoforte, del "grande vecchio" Aldo Ciccolini, qui in occasione del concerto dato per festeggiare gli 85 anni, nel 2010 (sarebbe scomparso, a quasi 90, il 1° febbraio del 2015). Precursore del minimalismo, teorizzatore della musica "ambient" adatta ai vari contesti della vita quotidiana e profeta dell'assurdità dell'esistere, Satie fu molto amato soprattutto dopo la sua morte, avvenuta nel 1925. Nel secondo video, a cui abbiamo "rubato" il titolo di questo post, proponiamo da Youtube un collage di opere di Satie sullo sfondo di dipinti che raffigurano scorci della Parigi dell'epoca.  







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