Dagli Antipodi con Elton



Live in Australia with the Melbourne Symphony Orchestra

Per questo Natale usciamo -ma giusto un pochino- dall'ortodossia sinfonica per tornare a un lontano dicembre di 31 anni fa. 

E' il 1986 e siamo in Australia, dove il quarantenne Reginald Kenneth Dwight, meglio noto come Elton John, all'apice della sua fama, dà vita ad uno dei tour più leggendari della storia della musica pop-rock.

In attesa di un'operazione alla gola per cui si temeva il peggio (fortunatamente erano solo noduli, ma dopo l'intervento, eseguito nel gennaio del 1987, l'artista perse il caratteristico e potente falsetto che sentiamo, ad esempio, in "Don't go breaking my heart"), Elton decide eroicamente di non annullare nessuna data già in programma e, anzi,  congedarsi temporaneamente dal suo pubblico con un "tour de force" nel paese dei canguri, dove i suoi fan rasentavano il delirio.

Quella immortalata su cd e dvd è l'ultima data, il 14 dicembre del 1986 al Sydney Entertainment Centre: la lunga scaletta, divisa in due parti, prevedeva un primo tempo in cui Elton suonava classici rock con la sua band di 13 elementi, fra cui il chitarrista Davey Johnstone e l'eclettico percussionista Ray Cooper. Nella seconda parte, il geniale musicista inglese si presentava travestito da Wolfgang Amadeus Mozart, con tanto di parrucca, cipria e vezzoso neo finto sulla guancia, ed era accompagnato dalla Melbourne Symphony Orchestra al gran completo. 

Qui linkiamo proprio l'inizio della "part two", che Elton sceglie di aprire con un brano non fra i più noti, ma di sicuro fascino sinfonico: la sofisticata "Sixty years on", originale esempio di rock sinfonico progressivo risalente al 1970 (testo di Bernie Taupin). Tutto, a partire dall'assolo iniziale di arpa, ci riporta a quell'atmosfera barocca che mi conquistò mentre (il tempo passa!) superavo il traguardo del primo decennio di vita. 

Aggiungiamo qui anche la splendida versione al piano solo di "Candle in the wind" (1973), dal medesimo live antipodico, con i musicisti della MSO che a un certo punto accendono le loro candele all'insaputa di Elton, scatenando il commosso applauso del pubblico. 

Il concerto, reso ancor più affascinante dalla voce roca e sofferta, venne seguito da più di 10 milioni di persone in tutto il mondo. 









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