Le notti arabe



Pochi periodi della storia, per un osservatore del XXI secolo, mi sembrano affascinanti come lo scorcio del XIX. La sera dell'8 settembre, rincasando in auto, mi imbattevo in una bella versione di Shéhérazade di Nikolaj Rimskij-Korsakov diretta a Bonn, per il Beethovenfest 2017, dal russo Valery Gergiev alla testa dell'orchestra del Marinskij. E subito ho pensato al gusto per l'esotico che ancora pervadeva i nostri antenati di quegli anni, che adoravano le Wunderkammer dei secoli passati e divoravano i libelli di Salgari, che appoggiavano sul comò accanto alle "Notti arabe". Era il 1888 quando il compositore, all'epoca 44enne, mise mano a quella che sarebbe diventata una delle sue opere più amate. Su disco? Adoro Celibidache, stavolta però a Stoccarda.



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