La divina Quarta


Primi anni del nuovo secolo, notte di mezza estate, sulle rive del lago Maggiore. Un neomusicofilo, seduto da solo su una panchina davanti allo specchio d'acqua illuminato dalle stelle e dalle luci dei paesi sull'altra sponda, confronta sul suo lettore cd portatile due Quarte Sinfonie di Gustav Mahler. Un'opera ironica, una sinfonia capovolta che meglio di ogni altra aveva segnato, cento anni avanti, il precedente passaggio di testimone fra secoli. La fine di un'epoca, l'inizio di un'altra, fotografate da due mahleriani di razza, i cui destini musicali, per un attimo, sembrano incrociarsi seppure a una decina di anni di distanza: da una parte l'europeo Pierre Boulez negli Usa, coi Cleveland che furono di Szell, per una Mahler 4 analitica ma al tempo stesso essenziale come un'opera concettuale (registrata nel 1998); dall'altra l'americano Leonard Bernstein, in Europa con due M4 di rara sublimità, con i Wiener, che linkiamo in video, e con il Concertgebouw di Amsterdam, in un'esecuzione con controtenore al posto del soprano nel paradisiaco quarto movimento (entrambe nei tardi anni Ottanta). Da non dimenticare il "lento", considerato da molto il più bello dopo l'adagio della Corale beethoveniana. 




Commenti

Post più popolari