Keilberth e Telefunken, un diamante di tesori





Joseph Keilberth visse appena sessant'anni, anche se furono decenni che cambiarono il mondo. Dal 1908 al 1968. Come a dire: nacque sotto i grandi Imperi centrali, spirò mentre per le vie delle città europee, non esclusa quella Monaco di Baviera dove si consumò l'ultimo atto della sua vita, echeggiavano parole e canti della contestazione giovanile. In questi anni fece molte cose per la musica: nel secondo dopoguerra, ad esempio, fondò la sinfonica di Bamberga, con musicisti tedeschi espulsi dalla Cecoslovacchia. Diresse le orchestre più prestigiose, lasciò preziose incisioni non solo di Wagner, ma anche dei grandi sinfonisti mitteleuropei: Beethoven, Brahms, Bruckner. Encomiabile l'opera di Warner, che in un recente cofanetto di 22 cd raccoglie le registrazioni Telefunken nel decennio 1953-'63. Il suo lascito per la "casa del diamante" è uno scrigno di tesori, a partire dalle integrali brahmsiana e beethoveniana, pur con orchestre diverse. Qui una bella Brahms 4 con i suoi Bamberger, che testimonia di uno stile direttoriale naturale e maturo, tipico dei solidi kapellmeister di un tempo.








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