Quel ponte sulla Moldava


Praga, Ponte Carlo. La costruzione di questo mastodonte in pietra cominciò sotto il regno di Carlo IV, l'imperatore di Lussemburgo conosciuto da Petrarca, allora sovrano di una Boemia già innervata di acuti sentori ereticali. La Moldava scorre lenta, maestosa, inconsapevole delle vite degli uomini e indifferente alle nostre sofferenze. Chi la cantò meglio di chiunque altro, il musicista ceco Bedrich Smetana, esattamente coetaneo di Anton Bruckner, scomparve a sessant'anni nel 1884. Un decennio esatto dopo averci lasciato la "Vltava", questa meravigliosa pagina da "Ma Vlast" che oggi possiamo ascoltare nel caldo delle nostre case, al riparo dai rigidi inverni che innevano i boschi e le pianure millenarie della Mitteleuropa. Come non ricordare la splendida esecuzione di Karel Ancerl con la Czech Philharmonic, data 1964, ovvero novant'anni giusti giusti dopo la composizione? Etichetta Supraphon, Gold edition. Vago sapore di Cortina di ferro. 







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